BRANDEMIS rappresenta lo spirito pionieristico e l’avanguardia in campo aero-spaziale del nostro piccolo Comune ormai sulla bocca di tutti.
Nel precedente articolo, con Lamberto Morelli, presidente dell’Ente Spaziale di Branderio, abbiamo parlato dei problemi della Nasa in merito alla propria missione ARTEMIS 1, che purtroppo è stata più volte rimandata e su cui è calato un preoccupante silenzio stampa.
Branderio al contrario ha ormai terminato l’enorme missile vettore che sfoggia alla sua estremità una piccola e splendente navicella, siamo ormai a una manciata di giorni dal lancio.
La missione e il missile sono stati chiamati BRANDEMIS, in omaggio alla collaborazione pluriennale tra Branderio e gli americani che, portando avanti la loro missione Artemis 1, hanno condiviso in parallelo fondamentali elementi per lo sviluppo anche della nostra missione, fornendoci hardware, software e know-how sempre aggiornati e all’avanguardia.
A differenza della missione americana Artemis, priva di equipaggio, la missione BRANDEMIS accorcia i tempi, forte di una base tecnico-ingegneristica più avanzata e l’ambizioso desiderio di portare un Cittadino di Branderio sul suolo lunare, partendo non con uno, ma con ben due astronauti a bordo: Sara Zucca e Mattia Teri.
Abbiamo quindi chiesto a Lamberto Morelli, presidente dell’Ente Spaziale di Branderio, di poter intervistare i due astronauti, ed oggi possiamo riportare in questo articolo una loro primissima ed esclusiva dichiarazione.
Iniziamo con Sara Zucca, 25 anni – plurilaureata, scienziata matematica e campionessa di Crossfit: un giovane talento emerso già in periodo universitario in campo aero-spaziale, per innovative e rivoluzionarie teorie di termodinamica applicate proprio a vettori spaziali. Sarà lei a leggere e decifrare tutti i dati forniti dalle strumentazioni di bordo e ad occuparsi del controllo e correzione delle traiettorie.
Buongiorno a tutti! è incredibile e stento a crederci! da anni sognavo di prendere parte a una missione spaziale: è da quando sono bambina che porto con me questo sogno, ambizioso, pazzesco, ma mai avrei pensato che potesse trasformarsi in realtà in tempi così brevi.
Certo, sono consapevole della mia giovane età, è la mia prima esperienza, ma questo non rappresenta una preoccupazione in quanto mi sono preparata a lungo e sono certa che se seguiremo alla lettera le procedure non ci saranno sorprese. Ciò che invece mi preoccupa è quella che potrà essere la mia reazione emotiva alla vista del suolo lunare così da vicino, non so se scoppierò a piangere, a ridere o a urlare, non lo so, ma cercherò in ogni caso di contenere il mio lato emotivo, promesso!
Continuiamo l’intervista con il secondo astronauta, Mattia Teri: ufficiale dell’Aeronautica Militare distintosi più volte in volo in scenari di guerra, pluricampione di sport estremi con l’hobby della fotografia spaziale. E’ lui che starà “al timone” e condurrà in prima persona la navicella in orbita lunare e chissà, forse tenterà uno sbarco? Lo abbiamo raggiunto proprio al termine di una sessione simulata delle procedure di atterraggio, una cosa che ci ha incuriosito non poco.
Buongiorno a tutti, no, purtroppo per mettere piede su suolo lunare dovremo pazientare ancora un pò di tempo, non è previsto alcuno sbarco in questa missione, anche se la tentazione è forte!
Le procedure di sbarco vengono pianificate e definite per poter gestire eventuali scenari fuori programma causati generalmente da avarie, danni alla navicella o errori di traiettoria: in poche parole dobbiamo essere pronti a tutto e qualsiasi cosa accada non deve trovarci impreparati, per questo studiamo ogni possibilità e definiamo le eventuali procedure da attuare.
Personalmente sono eccitato più per ciò che questa missione rappresenta agli occhi del mondo piuttosto che dall’aspetto puramente tecnico: pilotare Brandemis sarà letteralmente molto più facile e sicuro di un caccia in zona di guerra, più che altro perchè qui non ci sarà nessuno a spararmi addosso!
Entrambi i giovani piloti, pur prendendola evidentemente con spirito, sembrano davvero molto determinati e preparati: i loro curriculum parlano da soli e nessuno mette in dubbio le loro capacità.
In questi ultimi giorni dovranno svolgere attività preparatorie e ripetute routine di gestione di tutti i sistemi guida e controllo della navicella.
A breve l’enorme missile vettore partirà per lo spazio, viaggiando a una velocità incredibile, lasciando lungo il percorso la parte contenente i reattori e il combustibile, che rientrerà automaticamente alla Base Spaziale di Branderio.
Una volta sganciata la navicella e lanciata alla massima velocità, saranno le mani di Mattia a guidare il piccolo veicolo fino ad arrivare in orbita lunare. Sara si occuperà di seguire correttamente la rotta pianificata per realizzare diversi giri intorno alla Luna prima di sfruttarne l’attrazione gravitazionale lanciandosi nuovamente verso la Terra.
Resteremo nei prossimi giorni in costante contatto con la Base Spaziale di Branderio e saremo lì per tutti voi quando questa pazzesca missione finalmente partirà. Ci vediamo al prossimo articolo.